Il gelato, diciamolo pure, è il peccato di gola dell’estate. È fresco, è veloce, costa poco, sa di mare e di vacanza. E, cosa non da poco, è gustoso! Lo scegliamo a merenda, ma anche come pasto sostitutivo, lo vogliamo come dessert a fine pasto. Fa bene, fa male? Proviamo a fugare ogni dubbio partendo da una premessa: come per tutte le cose che mangiamo, sono gli eccessi quelli da evitare. Se consumato con intelligenza è possibile gustarsi un buon gelato senza sensi di colpa e soprattutto senza far danni alla linea.
Ricetta tra ingredienti e calorie
Il gelato è un alimento ottenuto con un procedimento che incorpora aria dentro una miscela liquida in fase di congelamento, mentre si attua uno scuotimento della stessa. I principali ingredienti base per produrre il gelato sono: latte, zucchero e uova. In base ai gusti desiderati si aggiungono altri ingredienti come frutta, vaniglia, cioccolato e compagnia. In seguito a una maggiore sensibilizzazione verso alcuni tipi di intolleranze, adesso, in commercio, è possibile trovare anche gelati “senza latte o uova”. In questo caso però il gelato finale risulterà meno calorico ma anche meno cremoso. Le calorie vanno da 100 a 300 circa a seconda che si tratti di sorbetto, gelato alla frutta, alla crema o altro ancora più elaborato.
Artigianale versus industriale
In commercio troviamo principalmente due tipi di gelato: artigianale e industriale. Il gelato artigianale è composto da materie prime fresche, con una fase di incorporatura dell’aria lenta, che raggiunge una buona percentuale del volume del composto. Non è possibile produrre gelato di qualità senza utilizzare alcuni additivi (non nocivi) come ad esempio la farina di semi di carrube come addensante. Il gelato industriale, invece, contiene latte in polvere, oli vegetali e additivi come coloranti, emulsionanti, stabilizzanti e aromi. Solitamente è più soffice e voluminoso e si scioglie meno facilmente. A seconda del tipo di oli vegetali che contiene un gelato industriale non soltanto può risultare più grasso e quindi più calorico ma può incidere negativamente sull’aumento del colesterolo. Non c’è dubbio che tra i due è preferibile scegliere un gelato artigianale. Occhio però perché è possibile trovare gelati artigianali di bassa qualità. Si tratta di gelati prodotti utilizzando una base liofilizzata (molto spesso queste basi vengono realizzate con gli stessi ingredienti del gelato industriale) alla quale si aggiunge acqua o latte.
Quando è meglio mangiare gelato
Non c’è un meglio o un peggio. Mangia il tuo gelato quando vuoi ma fai attenzione a mixare bene gli alimenti che assumerai.
- Pasto sostitutivo: puoi scegliere un cono o una coppetta media, con due gusti (gusto crema oppure crema pù frutta). Se poco dopo avverti fame, significa che il tuo corpo non tollera quella dose di zuccheri. Fai allora uno spuntino salato ricco di fibra così da modulare la glicemia mangiando ad esempio del cruditè di verdure in pinzimonio oppure una fetta di pane integrale con hummus di ceci oppure una bruschetta (un cucchiaino di olio più pomodoro e origano).
- Spuntino: scegli una coppetta di gelato piccola in sostituzione dello spuntino tradizionale
- Dessert a fine pasto: scegli una coppetta piccola. Cerca di ridurre gli zuccheri come pane, prodotti da forno, pasta o riso, frutta all’interno di quel pasto. Ad esempio consuma una porzione di carne o pesce o uova o legumi più verdure. Se non riesci a rinunciare al primo piatto, scegli una preparazione semplice evitando di aggiungere pane, patate e compagnia.
Il falso mito del gusto frutta
“Prendo un gelato alla frutta perché è più leggero, ideale se voglio rimanere in forma”. Falso. Il gelato alla frutta, sarà meno calorico perché non contiene latte ma contiene circa il 18% di zuccheri in più rispetto alle proposte alla crema. Per non parlare del sorbetto che contiene ancora più zuccheri. E queste alternative creano sbalzi glicemici poco favorevoli per la linea. Quando si assumono zuccheri il nostro corpo li converte in parte in energia (li bruciamo) ma se se ne assumono troppi vengono convertiti in grasso e l’ago della bilancia sale. Cosa scegliere allora? In media stat virtus: prendi due gusti uno crema e l’altro frutta così il tuo gelato sarà più bilanciato.
Gelato più panna, un must
E se vuoi aggiungere la panna al tuo gelato? Puoi, ma in questo caso aggiungine poca e scegli solo un gusto alla frutta che contiene meno grassi e più zuccheri rispetto ad uno alla crema. E la panna somiglia più ad un gusto alla crema che ad un gusto alla frutta.
Come riconoscere un buon gelato
Un buon gelato deve essere facilmente digeribile e non deve eccedere in nessun nutriente (non deve essere “troppo grasso” o troppo dolce” ). Ecco altre caratteristiche utili per riconoscere un gelato che fa bene:
- scegli sempre quello artigianale e assicurati sia fatto al dettaglio e non con basi pronte
- il colore deve essere naturale. Diffidate dunque da quei gelati dai colori strani o “troppo accesi”
- più un gelato è cremoso, più sarà buono. La presenza di grumi di ghiaccio al suo interno non è una buona caratteristica: significa che il gelato è stato diluito dal produttore per aumentarne la quantità a costi inferiori
- se non si scioglie in fretta, rimanendo compatto nonostante le alte temperature all’esterno, significa che contiene al suo interno grassi vegetali idrogenati (pessima qualità)
I consigli della nutrizionista
Andate a piedi in gelateria (è un ottima scusa per fare un po’ di movimento). Scegliete un gelato artigianale ed evitate quelli industriali. Se in casa siete soliti tenere il gelato industriale sostituitelo con quello artigianale. Limitate il numero di gelati che tenete in freezer e quando finisce aspettate un paio di giorni prima di ricomprarlo. Non mangiate mai il gelato direttamente dalla vaschetta: Il rischio è quello di eccedere. Fate una porzione in una ciotolina e consumate solo quella. Io sceglierei lampone e cioccolato, gusto frutta più gusto crema, e voi?