L’endometriosi è una patologia molto frequente nelle donne in età fertile. Le cellule del rivestimento uterino proliferano dove non dovrebbero, causando infiammazione cronica. Tutto questo provoca forti dolori durante il ciclo mestruale e durante i rapporti sessuali oltre che un dolore pelvico cronico. Questa condizione non deve essere trascurata, perché può portare a infertilità, aborti spontanei e menopausa precoce. E, con una corretta alimentazione, si possono contrastare i dolori della malattia.
Le cause
Si pensa che l’endometriosi sia causata da una combinazione di fattori ambientali, genetici, immunitari e fisiologici. Il sistema immunitario potrebbe influenzare notevolmente l’insorgenza della malattia. L’endometriosi condivide numerose caratteristiche con le malattie autoimmuni. Si è visto per esempio che esiste una forte sovrapposizione tra endometriosi e malattia di Graves (ipertiroidismo).
Il ruolo del microbiota
Il microbiota intestinale riveste un ruolo chiave nella modulazione della patologia. Nello specifico si è dimostrato essere in grado di metabolizzare gli estrogeni e di influenzare i livelli di estrogeni circolanti grazie alla produzione di un enzima (betaglucuronidasi) in grado proprio di modulare i livelli di tali ormoni. In condizioni ottimali il microbiota produce la giusta quantità di quest’enzima e il livello di estrogeni circolanti si mantiene in equilibrio. In caso di disbiosi (alterazione del microbiota) l’azione dell’enzima viene alterata e con esso anche il livello di ormoni circolanti.
Quanto conta l’alimentazione
Diversi studi hanno dimostrato che esiste una relazione tra alimentazione ed endometriosi, in quanto si è riscontrato che alcuni alimenti sono in grado di stimolare e potenziare le nostre difese immunitarie per contrastare la patologia. Mangiare i cibi giusti serve a prevenire ma non solo. Aiuta a ridurre i livelli di infiammazione riducendo i livelli di estrogeni e prostaglandine.
Ecco qualche consiglio:
1. Aumentare il consumo di fibre (di cui sono ricchi frutta, verdura, legumi, cereali integrali e frutta secca) perché esse diminuiscono l’infiammazione addominale, aiutano la digestione e il buon funzionamento dell’intestino e riducono gli estrogeni circolanti nel sangue.
- Frutta: tutta, di stagione. Non più di 300 grammi di frutta al giorno però (peso a crudo al netto degli scarti)
- Legumi: lenticchie, piselli, ceci, fagioli, soia. Secchi oppure surgelati oppure in scatola (da consumare dopo averli sciacquati adeguatamente). Per chi soffre di infiammazione al colon o gonfiori addominali meglio consumare la tipologia decorticata (piselli e lenticchie rosse) oppure la pasta di legumi
- Verdura: di stagione. Almeno una porzione per pasto (meglio 2) condita con olio extravergine d’oliva e limone
2. Aumentare il consumo di grassi omega-3, presenti in pesce azzurro, salmone e tonno, olio di oliva, frutta secca come noci, mandorle, anacardi, pistacchi, nocciole, avocado, semi come chia, di girasole, di zucca e di lino.
3. Assumere alimenti ricchi di calcio, magnesio e vitamina D per evitare la demineralizzazione ossea indotta da alcune terapie mediche per l’endometriosi.
- Cibi ricchi in calcio: latte e latticini, tutti i formaggi (stagionati e freschi), verdura a foglia verde (spinaci, biete, rucola, lattuga, indivia, agretti), broccoletti, cime di rapa, carciofi, erbe aromatiche, legumi, mandorle, prodotti derivati dalla soia, frutta soprattutto fichi e arance, pesce soprattutto: sgombro, sardine, polpo, salmone, alici
- Cibi ricchi di magnesio, che modula le contrazioni: barbabietola, spinaci, ceci, fagioli, broccoli, tarassaco,(foglie), albicocche secche, fichi secchi, noci, mandorle, banane, semi di girasole
- Cibi ricchi di vitamina D: pesce, uova, yogurt, verdure a foglia larga, funghi
Uno stile di vita sano e una regolare attività fisica sono sicuramente armi utili anche per contrastare gli effetti dell’endometriosi. Lo sport favorisce il rilascio di endorfine (antidolorifici naturali ) e riduce i livelli di estrogeni circolanti.
Quali cibi evitare
- Carne: la carne rossa è da ridurre al minimo (una volta a settimana), va preferita la carne bianca (pollo, tacchino, coniglio) di origine e allevamento controllato. Affettati, una volta a settimana.
- Formaggi: due volte a settimana
- Glutine: non va eliminato ma è bene assumerlo da farine integrali e grezze
- Alimenti industriali: merendine, patatine, barrette, biscotti, bevande zuccherate, prodotti confezionati, succhi di frutta, bevande zuccherate
- Alcol
- Caffeina
- Farine bianche e prodotti da forno raffinati
- Cibi a elevato contenuto di grassi e zucchero: leggi sempre le etichette